LibriIl fiume d'oro
Nell’antichità il Crati era uno dei fiumi più citati da poeti, filosofi e storici poiché le sue acque trasportavano scaglie d’oro, imbiondivano i capelli, curavano malattie, rendevano fertili i terreni e fornivano grandi quantità di pesce. Alla sua foce era sorta la ricca e potente Sibari i cui cittadini erano così felici e spensierati da non comprendere i forestieri che a lungo stavano lontani dalla patria.
Il Crati dava abbondanza e ricchezza ma, ingrossandosi per le continue piogge, provocava morte e devastazione e allagava i campi che in inverno erano coperti di fango e in estate infestati dalla malaria. I contadini amavano il fiume, ma ne avevano anche timore: lo chiamavano «scorzone» perché, strisciando a forma di s, si muoveva dolcemente ma, al momento di aggredire, diventava rapido, spietato e velenoso come una vipera.
Con il suo tranquillo mormorio o con le sue piene rumorose il Crati ha condizionato la vita degli abitanti ma, a sua volta, è stato condizionato dal loro lento e incessante operare. Nel suo continuo scorrere per raggiungere il mare sembra rimanere immutato ma, in realtà, il suo paesaggio nel corso dei secoli è mutato per l’azione della natura e degli uomini che, a volte, incapaci di creare un dialogo equilibrato con il suo ecosistema, lo hanno umanizzato o abbandonato a sé stesso.
Giovanni Sole, docente emerito di Storia delle tradizioni popolari presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università della Calabria. Da anni la sua ricerca è orientata nell’ambito dell’antropologia storica. Con Rubbettino ha pubblicato: Il tabù delle fave. Pitagora e la ricerca del limite (2004), Francesco di Paola. Il santo terribile come un leone (2007), Castrati e cicisbei. Ideologia e moda nel Settecento italiano (2008); Sibari. Storia mitica e miti storici (2010); Tirate al petto! La Calabria citeriore nel Risorgimento (2011); La foglia di alisier. Calabria e calabresi nei diari di viaggio (2012); Il barbaro buono e il falso beato. Sull’invenzione della storia e della tradizione in una città di provincia (2013); Cavalieri erranti. Fortuna e declino degli scacchi in Calabria (XVI-XVIII secolo) (2014); L’invenzione del calabrese. Intellettuali e falsa coscienza (2015), Shrapnel e schwarzlose. La Grande Guerra in una provincia calabrese (2015), Tornacontisti, cacadubbi, panciafichisti. Mito e realtà della guerra a Cosenza (1940-1945) (2017)
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pagine 182
anno 2022
prezzo 20 euro