La Scuola del Vento
Commenti dal forum de 'il quotidiano'
1. Indipendentemente dal fatto che l’etnia Rom costituisce oramai,parte attiva della popolazione Cosentina ,vorrei fare un’analisi reale sulle attivita’ lavorative che essi svolgono. Ovviamente senza generalizzare sui singoli cittadini di etnia rom. Purtroppo gli sforzi fatti da Opera Nomadi,per dare un’immagine positiva di questi cittadini,impegnandosi nel quotidiano con mille iniziative ,non ha dato i frutti sperati .Secondo me non si ha una netta visione delle famiglie rom di Cosenza. Essi costituiscono attualmente il primo clan delinquenziale della citta’ ,infatti gli ultimi dati pubblicati dalle forze dell’ordine, mettono tra i primi posti dei clan malavitosi piu’ attivi della Calabria ,molte famiglie e nomi di origine rom di Cosenza . Augurandoci che i rom malavitosi e i delinquenti in genere di questa citta’ finiscano dietro le sbarre al piu’ presto ,rimaniamo attenti e vigili sulle azioni fatte contro questi cittadini,d’altronde sono cittadini ed e’ giusto che siano rispettati come tali.
2. giulia scrive:
4 febbraio 2010 alle 15:37
Ne penso tutto il male del mondo. Io non riesco a pagare l’affitto tutti i mesi e le istituzioni che fanno? A me sbattono la porta in faccia, per i rom si trovano alloggi a basso prezzo. Ma quanti cosentini come me ci sono? Avete capito che i discriminati siamo noi? Noi che non facciamo parte di organizzazioni criminali, noi che non teniamo i nostri figli al gelo come ho visti in questi giorni, nelle strade per elemosinare, noi che non li facciamo prostituire. E poi a san vito hanno già avuto case popolari, io mai, e pago le tasse, e i miei hanno combattuto per questo paese, e loro che fanno? Cavalli di ritorno, rubano i tombini e tutto quanto trovano di metallo nelle nostre vie, si calano nei cassonetti alla ricerca di chissà che e puo’ tranquillamente passeggiano ed entrano anche nei bar, magari toccano la merce e sono pieni di batteri. Non ce l’ho con loro, ma con chi li usa, le organizzazioni che hanno interessi astronomici in ciò. APPELLO a Opera nomadi, Kasba e altre: Perchè non prendete a cuore anche noi gente di Cosenza povera? NON ci guadagnereste nulla vero? Non ci sono fondi per noi e a voi non entrerebbe niente. Questo sì che vuol dire bontà, antirazzismo. Non siete credibili dunque quando difendete i rom: perchè vi battete per loro e non per noi? Vorrei delle risposte, grazie
3. gigi scrive:
4 febbraio 2010 alle 16:36
i rom devono andarsene poichè non riusciamo più a fermarci ad un semaforo a causa loro perchè sono insistenti nel pulire i vetri e chiedere l’elemosina,per non parlare quando andiamo ai supermercati ed in chiesa o in ospedale li troviamo da per tutto e chiedono insistentemente elemosina
4. Umberto scrive:
4 febbraio 2010 alle 16:50
Vorrei far notare lo stato di degrado in cui vivono queste persone. Vivono con la discarica,costruita da essi stessi, accanto; si lavano nei bagni della stazione ferroviaria di Cosenza, dove suppongo, fanno anche i loro bisogni; hanno le parabole per la televisione satellitare sui tetti della loro baraccopoli( chi paga la bolletta?); vivono, insomma, in luoghi che se un cittadino calabrese si azzardasse a posizionare una tenda da campeggio, sicuramente, sarebbe denunciato immediatamente. Ma, come avviene ormai con tristezza, nel nostro territorio notiamo le pagliuzze e non vediamo le travi. Per concludere non ho niente contro i rom a patto che si comportino e vivono in modo civile e sopratutto in luoghi attrezzati.
5. gianni scrive:
4 febbraio 2010 alle 19:15
Sono assolutamente daccordo con quello che dice Giulia,che poi in effetti è quello che aveva già detto il signor Pino Attento nella sua analisi nella giornata di ieri,dobbiamo pensare prima ai nostri concittadini che in tanti forse in troppi sono in seria difficoltà.E’ la prima volta che sento dire che le associazioni di volontariato chiedono alla Provincia di convocare un tavolo con i sindaci del circondario per trovare alloggi a basso prezzo.Quando ci sono famiglie che vivono in veri tuguri,un esempio su tutti la signora Francesca che vive in una specie di casa in via panebianco con una figlia disabile,da mesi chiede una sistemazione dignitosa prima che gli crolli tutto addosso,nessuno è intervenuto in suo aiuto,nessuno ha chiesto tavoli,come mai?Dove sono le associazioni di volontariato?Ho conosciuto questa storia guardando la trasmissione televisiva locale “il graffiatore”quando sono entrate le telecamere in quella modestissima casa io come cosentino e padre ho avuto vergogna al posto di tutti voi che scrivete solo falsità,approfitto per dire che le televisioni locali dovrebbero dare più spazio ai problemi della cittadinanza ascoltanto di più la gente,così come da tempo fa Fabio D’Ippolito.Faccio i complimenti alla bellissima idea che ha avuto il QUOTIDIANO DELLA CALABRIA con questo BLOG,dove tutti possono esprimere la propria opinione,anzi suggerirei di lasciare questo Blog sembre aperto per consentire ai cosentini di poter denunciare tutte quelle situazioni che pur essendo segnalate rimangono lettera morta,perchè nessuno ascolta i cittadini che non rappresentano nessuno perchè sono e saranno sembre senza voce anche se gridano.
6. Timmy scrive:
4 febbraio 2010 alle 20:59
I nostri emigranti, anche se con un pò di reticenza, sono stati sempre accolti dappertutto. Non vedo perchè non dovremmo farlo anche noi con i rom. Certo è, che se su di un albero ci sono dei frutti marci, non si deve tagliare tutto l’albero, ma basta disfarsi dei frutti che non si possono mangiare.
7. mariarosa scrive:
4 febbraio 2010 alle 22:20
Caro Clausi,
ne penso molto male. Perchè sono convinta che si tratti, obviously, di un’operazione eletorale.
La penso come Giulia: sono tanti i cittadini che hanno difficoltà economica e che attendono un’abitazione dignitosa. Non si può ghettizzare nè in un senso nè nell’altro: se la soluzione ghettizzante per i ROM si trova risolvendo il problema a qualche centinaio di eprsone, i cittadini non ROM che attendonouna soluzione sono ben più numerosi. E praticamente vengono ghettizzati nella ricerca della soluzione che non arriverà mai! Se i cittadini, siano essi ROM o non ROM, rispettano le regole civili, vanno integrate realmente e hanno pari dignità e diritti. Chi delinque, prostituisce, sporca, ruba, etc. siano essi ROM o non ROM vanno mandati via o puniti. Dalla lettura del vostro articolo, tra l’altro, mi è sembrato di capire che quei ROM meritevoli non fanno i salti di gioia a sapere che li ghettizzeranno in un accampamento attrezzato. Se dobbiamo integrarli e lo meritano allora facciamolo bene. Le uscite elettorali non servono nè a noi nè ai ROM.
8. Omino Bianco scrive:
4 febbraio 2010 alle 22:57
Gioie e dolori di un’ennesima italietta.
Stavolta, la piccola Cosenza si trova a discutere sull’opportunità o meno di smantellare il campo nomadi sulle sponde del Crati e spostare tutti i rom in un zona provvisoria allestita a campo attrezzato per la permanenza.
A parte le considerazioni quanto mai inutili sul fatto che “i rom puzzano, sfruttano i bambini, non pagano le tasse” e quant’altro, sono altre le domande che verrebbero in mente ad una persona che, come me, vede il mondo dalla confezione di un detersivo.
In quanto Omino Bianco, il mio compito è pulire: non sono mai riuscito, però, a pulire le mani di una classe politica corrotta, cieca, attaccata ai propri interessi come una mosca su un cadavere ad agosto.
Vista la “grandeur” della classe politica che ha preso questa decisione (la stessa classe politica che ha portato Cosenza ai livelli di una città media dell’Africa Subsahariana), la domanda che voglio girare loro è un’altra: dopo essere finiti in un “provvisorio campo attrezzato”, che fine faranno questi rom?
La risposta, da Omino bianco dei detersivi, provo a darla io: i rom resteranno lì.
Confinati, chiusi in un nuovo ghetto, magari più confortevole e pulito, ma in un nuovo ghetto.
Il problema, però, non verrà risolto, ma solo spostato; anzi, per essere più precisi, spostato e rimandato. I rom resteranno lì, nel campo provvisorio, come i terremotati dell’Irpinia nei container; Perugini e soci lasceranno questo problema alla prossima amministrazione, se ne laveranno le mani, anzi tra qualche anno potranno anche dire, dai banchi dell’opposizione, di “aver provato a risolvere il problema rom, ma il nostro lavoro è stato dimenticato e abbandonato”.
Ma si, ve lo dice un esperto del pulito: mandiamoli via dalle baracche, e poi tra dieci anni mandiamoli via dal campo provvisorio per spostarli da un’altra parte, e poi ancora e ancora e ancora.
Tanto, finchè non voteranno, conteranno poco meno di uno zero.
Ps: l’Omino Bianco vi ricorda anche che non tutta la solidarietà di questi giorni è vera.
Vi sono gruppi che veramente, da sempre, lavorano sui problemi della gente. Altri sono “professonisti della solidarietà”: gli stessi, ad esempio, che dopo gli scontri di Rosarno sono andati a far finta di portare la solidarietà agli immigrati, mentre questi erano già stati trasferiti in giro per l’Italia. Gli stessi che sognano un mondo più pulito, continuandolo a sporcare con la loro presenza e la loro ipocrisia.
Ci vuole pulizia.
Fidatevi di un professionista del pulito, fidatevi di Omino Bianco.
9. luigi scrive:
5 febbraio 2010 alle 12:45
in ogni città ci sono problemi, che siano rom, tossici, rapinatori etc etc la differenza e sottile. Ma un villaggio di cartone alle sponde di un fiume non è accettabile. Via subito dal fiume e collocati in un area con il bagno in comune magari e dell’acqua potabile. tipo camping. Non lasciati a se stessi ma continuamente monitorati dalle forze dell’ordine. Saluti luigi
10. Pierpaolo scrive:
5 febbraio 2010 alle 14:53
Salve penso che nei commenti precedenti non si abbia ben chiara la differenza tra il diritto alla casa per tutti e la situazione dei cittadini rom “comunitari”, cioè se i politici che avete votato a Cosenza negli ultimi anni non hanno risolto il problema abitativo (degli italiani) è colpa dei rom?? Ho solo l’impressione che non si vuole guardare dentro il problema e che se si continua a fare solo una critica superficiale sulla delicata questione, i problemi dei cittadini di Cosenza resteranno insabbiati dietro stereotipi che nella pratica giustificano l’assenza delle Istituzioni nel dare una risposta concreta per la soddisfazione dei bisogni primari del suo territorio. Rivendicate i vostri diritti alle istituzioni di competenza, non perdetevi nelle chiacchiere.
11. franco scrive:
5 febbraio 2010 alle 16:24
Da tutta questa vicenda emerge ancora una volta come una parte dell’associazionismo, che si reputa antirazzista, compie azioni di sciacallaggio attorno ai conflitti che interessano immigrati. Leggo sui loro cominicati ” ribelli ” che hanno 30 anni di attività alle spalle ma da parte di quella sinistra radicale che vorrebbero rappresentare non si vede uno straccio di politica di integrazione reale. Andare davanti ai CIE e salutare i pullman che vanno via rappresenta il loro agire politico. Hanno preso soldi dalla Provincia, Regione e altri Enti senza redincontare cosa ne abbiano realmente fatto. I Rom devono restare a Cosenza perchè la società civile lo vuole, non certo associazioni e realtà che rappresentano solo le loro contranddizioni.
12. luigi scrive:
5 febbraio 2010 alle 16:27
Assolutamente no. Gli zingari dovrebbero essere cacciati da ogni dove. Tranne rarissime eccezioni sono ladri, rapinatori e trafficanti di droga.
13. pino iacopino scrive:
5 febbraio 2010 alle 17:57
Non sono daccordo per nessun campo attrezzato temporaneo. Giorno 1 Marzo 2010, chi ha le carte in regola rimane ed è il benvenuto, chi non lo è deve andare via. Le associazioni devono solo privilegiare la legalità, ed interessarsi per la sopravvivenza delle famiglie dei cosentini in difficoltà e degli anziani che sono sembre più soli ed indifesi, non dimenticate la nostra concittadina di 82 anni scippata e malmenata, in Via Bendicenti, da 2 minori rom arrestati in flagranza di reato da una pattuglia di Carabinieri. Chiedo alle associazioni ed al signor Adriano D’Amico,se sono andati a dare solidarietà all’anziana signora,e se i Carabinieri non fossero riusciti ad arrestare i rom recuperando la pensione se si sarebbero preoccupati di come avrebbe dovuto sopravvivere la signora per un intero mese senza soldi. Non possiamo aggiungere al danno anche la beffa di tenerci oltre ai malviventi locali anche quelli comunitari. Questo non razzismo ma è solo la realtà quotidiana; la demagogia lasciamola ai politici che sono già troppi. Cerchiamo di dare le risposte ai problemi dei nostri concittadini sono quindi daccordo con il commento di Pino Attento, di Gianni, di Giulia e di Mariarosa.
14. Antonio scrive:
5 febbraio 2010 alle 19:09
Cari amici del Blog, qualche mese fa, mentre ero alla cassa di un supermercato per pagare la mia spesa, mi sono ritrovato con una pistola puntata in testa. Era un rapinatore con in testa una calzamaglia, che era venuto a svaligiare le casse… ed io ahimè ero proprio lì ad osservare tutta la scena con una paura tremenda, ma nello stesso tempo con una rabbia dentro che mi ha portato ad osservare attentamente ogni sua movenza. Poco tempo dopo, ho appreso proprio dal Quotidiano che un rapinatore aveva compiuto una rapina con le stessa particolare tipologia di intervento utilizzata nel supermercato – magari è solo una coincidenza – ma non escluderei che si trattasse della stessa persona. Le forze dell’ordine, dopo questa seconda rapina, attraverso accurate indagini, sono riusciti ad acciuffare il rapinatore…indovinate chi era? Un fantastico ROM !!!
Evviva !!!!
Questa è solo una delle tante storie che si potrebbero raccontare su di loro. Probabilmente non sono tutti delinquenti, ma è indubbio che i cittadini sono stanchi … al tal punto da cominciare a diventare razzisti. Mi rendo conto di esserlo diventato anch’io, pur non essendolo per natura.
15. ignazio scrive:
5 febbraio 2010 alle 19:24
Siamo alle solite: dopo anni che i rom non fanno altro che rubare , sporcare , importunare , sfruttare i minori e altre simili meraviglie , ci si accorge che vivono nelle baracche sul greto del fiume !
E allora inizia questa ipocrita gara di finta solidarietà . In questo spiccano come al solito i cattocomunisti che ci propinano trite e ritrite storielle di accoglienza , diritti , solidarietà …etc.
BASTA CON L’IPOCRISIA per piacere : i rom tornino nel loro paese e lì siano assistiti come deve essere . Pensiamo ai nostri poveri , ai nostri giovani con poco futuro , in un sano e costruttivo amore per il proprio popolo .
16. m.clausi scrive:
5 febbraio 2010 alle 19:43
Caro Antonio, capiamo l’amarezza della tua nota. Ma è un fatto che in città il numero di rapine sia in costante aumento, mentre è in costante diminuzione, purtroppo, l’età dei rapinatori. Un altro fatto è che non tutti i rapinatori sono di etnia rom. La rapina è figlia non di etnia, ma di condizioni economiche e sociali
17. Rossella scrive:
6 febbraio 2010 alle 15:32
Qualche giorno fa, a Catanzaro si è spento un grande uomo, sconfitto da un cancro che se l’è portato via nonostante il suo forte attaccamento alla vita. Da bambino, è stato in orfanotrtofio e lì ha avuto la possibilità di studiare. Crescendo, però, è tornato alle sue origini: il richiamo delle radici del suo popolo è stato più forte di qualsiasi altra cosa, e le opportunità diverse che la vita, nonostante tutto, gli aveva offerto, sono state per lui una forte motivazione a portare un cambiamento nelle persone che di quel popolo fanno parte. Ha sposato una giovane donna della comunità Rom di via Lucrezia della Valle, e con lei ha fatto una figlia, che oggi è una bellissima ragazza dagli occhi da cerbiatta e dalla pelle di un bellissimo color nocciola. Quest’uomo ha dedicato tutta la sua vita al riscatto, al cambiamento e alla tutela del popolo Rom, ed ha investito tutto il suo tempo per far comprendere alla sua bambina quanto sia importante studiare e impegnarsi per far valere i propri diritti.
Caro Antonio, questa è solo una delle tante storie che si potrebbero raccontare su di loro. Probabilmente non siete tutti razzisti, ma è indubbio che le parole che usate nei confronti di cittadini come voi, non fa che dimostrare come il razzismo, invece, non possa essere negato sempre e in ogni luogo, dietro le fantomatiche parole “Io non sono razzista, però….”.
Inoltre, a qualcun altro volevo sottolineare che le associazioni non sono nient’altro che l’insieme di persone che SPONTANEAMENTE si uniscono per affrontare un problema sentito come comune… Ora, precisando che il lavoro svolto dalle associazioni che si occupano di cittadini di etnia Rom è mirato a risolvere i problemi di queste persone e che, attraverso le loro attività, esse mirano ad ottenere risultati positivi per tutta la cittadinanza (così sofferente nei loro confronti)[infatti, se i bambini vanno a scuola, non stanno in strada a mendicare, toccando la sensibilità di chi li vede morire di freddo e vede come soluzione quella di eliminarli dalla propria vista; se le donne si impegnano in attività di qualsiasi genere, non stanno ai semafori a lavare i vetri; ecc. ecc. ecc.]… Se tutti voi sentite la necessità di tutelare i vostri diritti di cittadini poveri, ritenete che le istituzioni non vi ascoltino e che siano totalmente indifferenti ai vostri bisogni, pensate che ci siano situazioni drammatiche che meriterebbero la dovuta attenzione e la giusta risoluzione, perché invece di prendervela con chi, a suo modo, si impegna comunque per cercare di risolvere una questione che mi sembra forse più sentita dagli italiani che dagli stranieri – Rom o meno – (che sarebbero anche disposti a dormire sulle rive del fiume, senza bisogno della casa offerta dal comune o chi per lui), perché, dicevo, non vi unite in associazione anche voi e cercate di rimboccarvi le maniche per i VOSTRI diritti, anziché lamentarvi d tutto e aspettare che le cose vi vengano calate dall’alto?
1. giulia rendace scrive:
1 febbraio 2010 alle 23:27
Contrarissima: il problema non è e non deve essere solo nostro. E poi perchè un campo attrezzato con spesa di soldi pubblici quando i rom ci danno più problemi che altro?
2. Gigi scrive:
2 febbraio 2010 alle 11:07
Il degrado di Cosenza è talmente evidente e marcato che tenere in piedi una baraccopoli di quella specie non fa differenza.
3. francesco scrive:
2 febbraio 2010 alle 11:11
Sì, sono favorevole ad un campo attrezzato realizzato dalle istituzioni preposte. L’importante è che queste persone la finiscano di mandare i figli ai semafori e a farli prostituire, per cui suggerirei di subordinare la possibilità di soggiornare nel campo al fatto che mandino i figli a scuola.
4. christian scrive:
2 febbraio 2010 alle 12:35
è assolutamente necessario dare dignità a queste persone attraverso la costruzione di un campo sosta attrezzato.
5. mauro scrive:
2 febbraio 2010 alle 13:51
l’iniziativa del campo sarebbe utile basta che a questi nomadi venga data un’occupazione e non diano disturbo cercando l’elemosina ai semafori. Quindi l’ipotesi della creazione del campo è un buon fatto
6. Quetu scrive:
2 febbraio 2010 alle 14:01
I cosiddetti rom non vanno spostati o sistemati bensì espulsi. Ma non solo espulsi. Bisogna fare in modo che non entrino più adottando il sistema americano ai confini col Mexico. La loro sotto etnia slava è storicamente nata e sviluppata in Yugoslavia, bassa Romania, Bulgaria, Moldavia, Repubbliche ex sovietiche a prevalenza musulmana. Tra l’altro paesi dove gli scempi dei campi rom sono vietati e repressi. I rom stessi in questi paesi ragionano 1€ = 3 mattoni quindi una casa ce l’hanno. Per l’Occidente il solo risultato economico della loro presenza è stato ed è un costo a tutti gli effetti. Esistono i “nostri” rom ovvero gli esuli croati scacciati dalla loro legittima terra dai comunisti di Tito. Loro, i “cinti” hanno tutto il diritto di stare da noi anche perchè hanno svolto il servizio militare quando era obbligatorio, pagano sia imposte che tasse e sono meno privilegiati delle altre etnie rom.I rom non producono e utilizzano lo status di “rifugiato politico” a propria convenienza, usurpando tal diritto a chi lo merita seriamente. Cacciare i rom non è razzismo ma è risparmio economico.
7. Gino scrive:
2 febbraio 2010 alle 15:22
Campo attrezzato? si può fare.
Io non riesco a capire come sia possibile che quasi l’intera via Popilia, che di certo non può essere definito un quartiere fortunato, sia così restia all’apertura verso i rom.
Farli vivere in una baraccopoli va contro qualsiasi democrazia terrestre. In quelle condizioni la vita media si ferma ai 50 anni, è una cosa che non dobbiamo assolutamente permettere e l’amministrazione purtroppo dimostra non solo di essere incapace di trovare una soluzione, ma il suo attegiamento di sfida (e menefreghismo) è forse una delle cose peggiori.
Poi non si arrabbiassero se li dipingono come Gestapo o li chiamano razzisti….
8. m.clausi scrive:
2 febbraio 2010 alle 15:27
Non siamo d’accordo con la visione di Quetu, ma pubblichiamo ugualmente le sue opinoni. Facciamo presente però che i rom, essendo comunitari, non possono essere espulsi dal Paese ma soltanto allontanati in base alla legge attualmente in vigore. Ma lei è sicuro che i rom siano solo un costo oppure possono essere anche un valore aggiunto per un Paese a crescita demografica zero e con i paesi delle aree interne che sono in via di desertificazione?
9. Gino scrive:
2 febbraio 2010 alle 15:34
Impossibile non controbattere alle assurde scuse di questo cowboy “Quetu”. Risparmio economico? Hai per caso dimenticato che si tratta di esseri umani?
Si tratta sempre della solita storia, i rom non producono? Tranne per le aziende che utilizzano manodopera a basso costo, che sfuttando questa gente si ingrassa alle spalle.
Io non voglio difenderli tutti indistintamente, ma dire che sono tutti profittatori è da pazzi, in quel campo a Cosenza ci sono parecchi operai, gli stessi che hanno alzato buona parte dei palazzi intorno la città, o riparato “di nascosto” il macchinone di qualcuno che non voleva mettere l’assicurazione in mezzo.
10. antonio scrive:
2 febbraio 2010 alle 15:34
Il problema di cosenza e dell’italia non è la presenza dei rom, ma degli italiani che accettano politici mafiosi, altri che si fanno le leggi ad personam per sfuggire alla giustizia, appalti i cui costi si innalzano senza motivi, nessuna certezza della pena, stragi di stato (ancora credete alle versione ufficiale dell’aere libico caduto a Castelsilano?), rapimenti di cittadini stranieri. La vergogna cosentina è non accettare le differenze. Ci sono palazzine, quelle date ai rom “locali” a via degli Stadi, che rischiano di crollare per infiltrazioni di acqua (come letto proprio sul quotidiano tempo fa). Se avverrà qualche tragedia forse qualcuno sarà contento, ma qualcun’altro sarà chiamato a risponderne. E poi l’etnia: una delle più antiche, profondamente religiose, colorate, musicali e libere del mondo. Con usi e costumi differenti dai nostri. Chi delinque, poi, non è che una minoranza. a cosenza la massa di arresti per furti, rapine e scippi è di gente, soprattutto ragazzini, italiani..quindi. meditate gente meditate. gli italiani per lungo tempo, in svizzera e germania, erano considerati rom, puzzolenti.
11. ANTONIO scrive:
2 febbraio 2010 alle 16:21
VIA I ROM DA COSENZA, PORTANO SPORCIZIA, CATTIVA VISIBILITA’ ALLA CITTA’ E MALAVITA. RUBANO E SONO VAGABONDI. NON FANNO CERTO BENE A UNA PUR DECADUTA CITTA’ COME COSENZA. A CASA I ROM, VIA DA COSENZA
12. m.clausi scrive:
2 febbraio 2010 alle 16:33
Questo più che un commento ci sembra espressione di razzismo
13. Giuliana scrive:
2 febbraio 2010 alle 16:51
Via Antonio da Cosenza! Porta sporcizia, cattiva visibilità, malavita. Ruba ed è vagabondo. Non fa certo bene ad una pur DECACADUTA città come Cosenza.
A casa ANTONIO!
via da COSENZA!
Antonio e quelli come lui dimostrano un’ignoranza a dir poco deprimente.
14. Massimo 63 scrive:
2 febbraio 2010 alle 18:16
Sono d’accordissimo con Antonio. Volevo dire a tutti questi buoni samaritani di portarseli vicino alle loro case (perche sicuramente abitano molto lontani dai rom) per vedere se dopo la penseranno ancora cosi’.
15. Ferro Alto scrive:
2 febbraio 2010 alle 18:24
maah … lì in comune volete e/o avete da perdere tempo e soldi ??
16. antonio scrive:
2 febbraio 2010 alle 18:29
E’ ipocrita chi pratica tutto questo perbenismo nei confronti dei Rom; e’ inutile non si integreranno mai, quindi spendere soldi per creare campi attrezzati e’ superfluo . Ormai quelli che ci sono, non li possiamo certo respingere ma facciano bene attenzione i nostri politici a non farne entrare altri in citta’ altrimenti ci ritroveremo a doverci chiudere in casa con le sbarre d’accaio per evitare furti.
17. antonio2 scrive:
2 febbraio 2010 alle 18:40
Sono un altro Antonio, ma condivido in pieno il concetto espresso dal mio omonimo e che riporto qui di seguito:
VIA I ROM DA COSENZA, PORTANO SPORCIZIA, CATTIVA VISIBILITA’ ALLA CITTA’ E MALAVITA. RUBANO E SONO VAGABONDI. NON FANNO CERTO BENE A UNA PUR DECADUTA CITTA’ COME COSENZA. A CASA I ROM, VIA DA COSENZA.
Cara Giuliana, o tutti gli Antonii sono deprimentemente ignoranti pur avendo lauree con lode, oppure c’è nell’aria una certa insofferenza, dettata da tutti i soprusi che noi cosentini siamo stati costretti a subire da questi ospiti ormai indesiderati: furti di auto e nelle case, rapine nei supermercati, spaccio di droga, traffico di armi…insomma una bella associazione a delinquere quella dei ROM di Cosenza.
Non siamo di fronte a poveri disgraziati che lavorano la terra, come gli immigrati di Rosarno, sono persone che hanno nell’animo la delinquenza.
Se fossi il prefetto, istituirei un presidio permanente di polizia nel ghetto ROM sulla collina adiacente a Via degli Stadi.
Quindi cara Giuliana, Antonio (il mio omonimo) farebbe bene a restare a Cosenza.
18. roberto scrive:
2 febbraio 2010 alle 18:43
Il vero problema è che nessuno, tranne pochissime eccezioni, vuole i rom. Che si abbia il coraggio di ammetterlo. Mi incuriosisce sapere cosa ne pensano loro, i rom. Vogliono davvero integrarsi con noi? Giriamogli la domanda. E poi, magari, troviamo insieme a loro una soluzione….
19. giuseppe scrive:
2 febbraio 2010 alle 18:51
Spero che se non cacceranno gli zingari da cosenza i primi appartamenti o i primi figli ad avere problemi siano di quelli che li faranno rimanere
20. pino attento scrive:
2 febbraio 2010 alle 19:08
Non sono assolutamente d’accordo per il campo rom temporaneo per evitare le solite speculazioni. Dal censimento fatto in data 1 ottobre 2009 si è avuto e si ha ancora il tempo per trovare una sistemazione solo ed esclusivamente per i 170 rom censiti a quella data. Poichè lo sgombero sarà esecutivo in data 1 marzo 2010, le istituzioni preposte ed i sindaci del circondario hanno tutto il tempo per fare ognuno la propria parte, sempre se ne hanno voglia. Bisogna precisare che su 170 persone solo in 9 hanno i documenti, ci sono 50 minori che non sono scolarizzati. Quindi io dico si all’integrazione dei rom ricordando che tutti i minori vanno scolarizzati nel rispetto delle vigenti leggi in materia. Basta con minori ai semafori o per le strade cittadine a fare accattonaggio; no ai rom che si tuffano nei contenitori della spazzatura; no ai rom che salgono sui mezzi pubblici senza pagare il biglietto. Benvenuti a tutti coloro che hanno la voglia di rispettare le regole del vivere civile, per chi ha voglia di lavorare, per chi ha voglia di fare sacrifici, per chi ha voglia di vivere nella legalità e nella trasparenza. RICORDIAMOCI tutti, che ci sono tantissime famiglie di cosentini che vanno avanti con notevoli sacrifici che pur lavorando onestamente non riescono a fare la spesa tutti i giorni, per non parlare dei nostri pensionati che affrontano giorni fatti di privazioni e sacrifici, per non parlare dei tantissimi disoccupati che non sanno come affrontare il giorno successivo. SI!! HA CHI CAPISCE che il permesso di soggiorno non è un timbro su di un foglio di carta, ma qualcosa che si guadagna giorno dopo giorno rispettando le regole di chi ti ospita. Non sono daccordo con il buonismo ed il pietismo, con questi non si arriva lontano. Pertanto invito le associazioni ad evitare inutili proclami e proteste fuori luogo e fuori da ogni logica. Non penso assolutamente che l’argine ed i canneti del fiume siano un luogo adotto per vivere e far crescere dei figli. Non possiamo essere la città con il salotto buono in centro, con il museo d’arte all’aperto e le vergognose favelas in periferia. Tutto questo è una vergogna per tutti gli amministratori a tutti i livelli e per tutti i cosentini che solo oggi si accorgono di questo problema facendo demagogia.
Siete stati al campo rom??
IO SI……per questo dico no al campo attrezzato temporaneo, si allo sgombero, no a chi ragiona per partito preso.
21. Francesco scrive:
2 febbraio 2010 alle 19:45
Appoggio pienamente il commento di QUETU: mandarli via non è razzismo ma risparmio, visto che sarebbe meglio creare altri complessi popolari magari per i nostri “cinti”.. va bene così.. tanto resta sempre un commento..
22. alessio48 scrive:
2 febbraio 2010 alle 20:05
non sono d’accordo, perchè non siamo in grado di fornire nè alloggi, nè assistenza. La nostra città sta regredendo giorno per giorno e non riesce a garantire un minimo di vivere civile a nessuno.
Neanche a noi vecchi cittadini.
23. Salvatore scrive:
2 febbraio 2010 alle 20:23
Mi chiedo: ma viviamo tutti a Cosenza o stiamo chiusi in casa per non sapere che da sempre i rom hanno portato squallore nella nostra città. Dire zingari o rom significa gente dedita allo sfruttamento di minori, al furto, allo scippo, all’accattonaggio pressante e forzato, nel senso che se non dai loro qualcosa oltre a maledirti nella loro lingua spesso sei vittima di vere e proprie agressioni…… ma le vediamo le cose oppure dobbiamo fare come al solito i ben pensanti e i moralisti… VIA I ROM DA COSENZA…..concordo pienamente con quanto scritto da Antonio!!! ma aveve avuto a che fare con i rom per caso? NON vogliono integrarsi, vogliono vivere di espedienti e noi dobbiamo sopportare questo squallore, finalmente, dico, si inizia a muovere qualcosa. ripeto VIA I ROM D COSENZA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
24. Salvatore scrive:
2 febbraio 2010 alle 20:37
Vorrei dire a Giuliana, che la penso esattamente come gli Antonio…. vuol dire che anche io da cosentino doc lascerò Cosenza a te e ai rom….. ma perchè invece di fare la moralista, la perbenista, quella che ragiona solo per partito preso, non te li porti a casa tua? Io da cosentino mi vergogno che nella mia città ci siano dei campi rom covi di deliquenti, pieni di sporcizia e quant’altro queste persone portano con loro…… mi chiedo se dalle loro nazioni li hanno sbattuti fuori a calci nel sedere (leggesi Romania) perchè dobbiamo accollarceli noi? GIULIANA PORTATELI A CASA TUA se tanto tieni a loro!!!!!!!!!!!!!!!!
25. m.clausi scrive:
2 febbraio 2010 alle 21:44
Domani sul Quotidiano troverete un servizio di Valerio Panettieri dal campo rom, in cui emerge quello che pensano i rom di noi cosentini. Intanto pubblichiamo integralmente la replica delle associazione antirazziste cittadine a Massimo Converso dell’Opera Nomadi che sul giornale abbiamo dovuto ridurre per ragioni di spazio.
W Massimo Converso, il santo patrono/padrone dei rom
Ha ragione Massimo Converso. Ha ragione il presidente dell’Opera Nomadi quando afferma che abbiamo sbagliato ad entrare nel campo rom sulla riva sinistra del fiume Crati, a Cosenza, per occuparci di istruzione dei bambini nomadi e salute degli anziani, nonché per rivendicare il rispetto di diritti sociali e giuridici garantiti dalla Costituzione e dalla normativa europea.
Ha ragione. Forse avremmo fatto meglio a farci i fatti i nostri ed a girare lo sguardo dall’altra parte, obbedendo al dilagante dogma dell’indifferenza. Avremmo dovuto lasciare quei bambini in mezzo ai topi di fogna ed ai pidocchi. Sarebbe stato meglio che anche quest’ultima comunità rom diventasse materiale per carabinieri, magistrati, guardie penitenziarie e quelle associazioni che speculano da anni sulla pelle dei rom. Col passare del tempo, crescendo, invece di frequentare le scuole cosentine e le nostre attività pomeridiane, i bambini avrebbero scelto di essere arruolati dalla ‘ndrangheta o nella migliore delle ipotesi sarebbero diventati ladri di macchine, come già avvenuto per molti dei rom arrivati in Calabria nel ‘900.
Ha ragione Converso. Avremmo dovuto lasciare che quello scuolabus rimanesse sempre vuoto. Invece abbiamo convinto i genitori a mandare i figli a scuola. Conosciamo bene il modello di integrazione proposto da Converso e da certi assessori della Giunta Perugini. Basta sparpagliare i rom nei quartieri, imporre loro il pagamento di un costoso ed insostenibile affitto. Il resto verrà da sé. Quei pochi proprietari di appartamenti disponibili, li sfratteranno. Le popolazioni dei quartieri e dei paesi ospitanti, insorgeranno. Scoppierà una nuova Rosarno in salsa rom. Così ci saranno tante belle telecamere pronte ad intervistare Converso.
Ha ragione. Avremmo dovuto concedere che, come già accaduto con lo sgombero di Gergeri e il trasferimento nel quartiere dello stadio, lui e la sua associazione facessero da mediatori con l’amministrazione comunale, escludendo i rom da qualsiasi possibilità di partecipare alle scelte sul loro destino. E i risultati oggi sono sotto gli occhi di tutti. Basta fare un giro nel villaggio degli ex nomadi, realizzato nei pressi dello stadio San Vito nel decennio scorso. Ci vivono pure tante famiglie onestissime e laboriose. Purtroppo, però, al suo interno si verifica un disagio sociale spaventoso, di cui i Cosentini sono a conoscenza.
Converso ha torto solo quando afferma che lunedì sera noi avremmo impedito il dibattito sull’Olocausto. È falso. Ci sono i filmati che lo documentano. I carabinieri presenti, nonché gli assessori Lucente e Vuono, possono confermarlo. È stata l’assessore Lucente a dichiarare pubblicamente che il relatore del convegno, il signor Roccas, era andato via per “motivi di salute”. Forse Converso, vedendoci arrivare, è scappato da una porticina di servizio?
Fa bene comunque Opera Nomadi a lavorare sulla memoria. Ma dovrebbe cercare di recuperarla soprattutto in merito al proprio passato ed ai gravissimi comportamenti assunti dai suoi dirigenti. È il grande male della nostra terra. Chiunque abbia combinato disastri sociali e politici allucinanti, continua imperterrito a stare al proprio posto ed a rilasciare persino interviste ai giornali, come se nulla fosse.
Noialtri, nonostante da almeno 30 anni siamo impegnati nel sociale in questa città, abbiamo ancora – come dice Converso – “bisogno di visibilità”. Lui invece no. Infatti, visto che in Calabria ormai lo conoscono tutti, e i gitani hanno buona memoria, lui non riesce più a mettere piede in un campo rom o in un quartiere abitato da ex nomadi. Chissà perché?
- Federazione Orizzontale Ribelle Autonoma!
- La Scuola del Vento
26. mario scrive:
2 febbraio 2010 alle 21:49
Basta con tutto questo razzismo. Cosenza da sempre è stata accogliente e lo è ancora. Dobbiamo aiutare chi ha bisogno. I razzisti mettiamoli nei cpt. Chiedete ai vostri nonni come erano considerati in America, Svizzera, Germania,
27. mario scrive:
2 febbraio 2010 alle 21:51
Siete tutti nazisti, via i nazisti da cosenza.
ATTENZIONE, si stanno ricreando ad arte le insofferenze che portano a razzismo e violenza e alla dittatura. Ci siamo già passati, abbiamo visto cosa ha fatto il fascismo da noi. Non ripetiamo le leggi razziali.
28. antonio scrive:
2 febbraio 2010 alle 22:07
L’unica razza che conosco è quella umana: se c’è qualcuno che davvero pensa di poter ancora chiudere dentro recinti, più o meno alti, più o meno lunghi, quanto interi stati o come in un campo di concentramento, è un illuso. il mondo è uno, e chi sta peggio preme per andare dove si sta meglio. siamo e saremo sempre più mischiati, dunque abituiamoci, cerchiamo di vivere nell’integrazione e nel rispetto di tutti. Siamo della stessa razza, siamo tutti uguali
29. Arfio scrive:
2 febbraio 2010 alle 22:49
Non ci credo che a Cosenza ci sia così tanta gente a pensarla in modo così palesemente razzista. Secondo me gli Antoni, i Salvatori ecc. saranno pure laureati con lode, ma ci scrivono da qualche valle leghista…
PS: i rom a casa mia ci sono stati, e ci siamo fatti una bella mangiata (e suonata). Andate a conoscerli prima di sparare giudizi a caso, fatevi raccontare come li sfruttano nel lavoro e ricordatevi, incidentalmente, che si tratta di PERSONE
30. ciccio gaudio scrive:
2 febbraio 2010 alle 23:21
A leggere buona parte degli interventi, vien da chiedersi come sia possibile una mutazione antropologica così marcata degli italiani, una trasformazione che sta investendo il nostro popolo e la nostra società da almeno un decennio.
Quasi sicuramente, tra l’altro, temo che se si facesse un sondaggio tra chi si esprime in questi modi sui rom, si avrebbero risposte diversissime sulla propria adesione politica. Voglio dire che posizioni che qualche anno fa avremmo bollato senza appello come “razziste”, oggi credo alberghino sia tra coloro che votano centrodestra che tra coloro che votano centrosinistra.
Così come penso che, se non fossero i rom, sarebbero i marocchini, gli omosessuali, i diversamente abili, o qualsiasi “altro” rispetto alla propria “normalità” che non vuole essere disturbata dai richiedenti pari dignità e diritti.
Vien da chiedersi dove siano finiti quei valori egualitari, dal solidarismo cattolico all’umanismo laico e democratico, all’internazionalismo della Sinistra, anime della Resistenza e fondamento della Repubblica.
E’ la crisi economica? la trasformazione del mondo del lavoro e delle identità sociali? la crisi della politica? la sfiducia nelle possibilità di cambiamento e nei momenti di partecipazione?
E’ ovvio che ci vuole immediatamente un campo attrezzato per le centinaia di donne, uomini e bambini rom presenti a Cosenza (mi pare ben più dei 170 censiti ufficialmente), è ovvio che si stia a fianco dei migranti terrorizzati a Rosarno e di tutte le vittime del razzismo. Ma la Sinistra deve anche chiedersi come sarà possibile nei prossimi anni sconfiggere inculture che stanno pericolosamente divenute maggioritarie nella nostra società e sono terreno fertile per espressioni ancora peggiori e più devastanti di una convivenza pacifica, tollerante, includente e solidale.
31. vincenzo scrive:
3 febbraio 2010 alle 02:26
sono pienamente d’accordo con lo sgombero dei rom. Hanno deturpato la citta creano disagi ai semafori e stanno prendendo sempre piu il sopravvento.Sarebbe quindi un’ottima idea sgombrarli.
32. Ubaldo Marino scrive:
3 febbraio 2010 alle 08:49
Sono un cittadino cosentino e non sono d’accordo a mantenere le baraccopoli dei rom sul nostro territorio e nè ai campi attrezzati. Abbiamo dato già troppo fra cui ricordo le case gratis a queste persone che non hanno nessuna intenzione di modificare il loro status di vita contuando a vivere sulle rive del fiume crati. Ricordo, inoltre, tutti quei bambini e donne che, costretti a chiedere soldi perchè sfruttati, si incontrano per le strade ed agli incroci della citta.
33. christian scrive:
3 febbraio 2010 alle 10:18
Ci sono alcuni commenti su questo blog che sfociano nel razzismo e nell’ignoranza più completa!
I ROM sono comunitari e non hanno bisogno di “sudarsi il permesso di soggiorno”, noi italiani (che siamo comunitari) abbiamo l’agio di poterci spostare in lungo ed in largo per l’Europa e per il mondo, perchè loro non piossono farlo? Noi italiani siamo odiati da tutti perchè quando viaggiamo sporchiamo le città, facciamo turismo sessuale, rubiamo i souvenir nei negozi etc etc…
Ai primi del ‘900 quando sbarcammo in america anche noi avevamo i pidocchi addosso, dormivamo per le strade, occupavamo in 20 piccole case fatiscenti perchè non avevamo una lira ma cosa più grave ABBIAMO ESPORTATO LA MAFIA!!! I vari SALVATORE, ANTONIO che scrivono su questo blog hanno la memoria corta … oltre ad aver avuto sicuramente qualche parente lontano o prossimo a fare l’elemosina a NOVAYORCHE.
Nella nostra città c’è ancora chi butta la spazzatura dalla finestra e sono tutti italiani, per una visita medica cerchiamo sempre di imbucarci facendo una telefonata a qualcuno che conta, vivamo nelle case dell’Aterp senza averne diritto e poi giriamo con i macchinoni da 40.000 €, pippiamo la cocaina per sentirci superUomini, costruiamo le case senza concessioni edilizie e per lavare i soldi sporchi. Certo non andiamo ai semafori … ma mi pare che ci prostituiamo abbastanza!
34. marco scrive:
3 febbraio 2010 alle 10:53
Si dice: <>. I Rom che vogliano integrarsi vivendo civilmente ed onestamente con gli italiani, siano i benvenuti. Gli altri possono ritornarsene da dove sono venuti (ex Jugoslavia). Sugli alloggi da dare gratuitamente sono contrario per gli uni e per gli altri. Paghino le tasse e avranno i servizi come qualsiasi altro italiano. Cordiali saluti
Marco ( già in passato vittima di diversi furti traumatici da parte di persone di etnia Rom)
35. Vittorio scrive:
3 febbraio 2010 alle 12:31
I ROM sono comunitari e non hanno bisogno di “sudarsi il permesso di soggiorno; questo è vero però non è giusto che abbiano case gratis quando ci sono Italaini che vivono nella miseria pù assoluta e non hanno case (cito gli sfratti di Roma per esempio) e via dicendo. Si deve trovare una soluzione alternativa giusta per tutti sia per gli italiani e sia per loro perchè non possono vivere nelle baraccopoli, non fosse altro che per il decoro della città!!!!Vedere i bambini ai semafori mi dispiace, loro sono sfruttati dai padri-padroni.Tutto questo deve finire!!!!e chi di dovere deve muoversi!!!!!
36. Oreste scrive:
3 febbraio 2010 alle 12:34
Sono d’accordo con kristian! cmq chi fa quei commenti razzisti è ignorante e in mala fede.
Le persone che vivono al campo non portano nè sporcizia nè delinquenza. Non ho mai visto un rom rubare, offrono i loro servizi, nelle case anche come colf, o nei cantieri senza tutela alcuna. La sicurezza in italia è messa in pericolo da chi, con leggi e soprusi, crea disagio sociale. Anzichè dare milioni di euro alle imprese o risanare banche in crisi, perchè non spalmano reddito? Solo in italia per la disoccupazione bisogna aspettare mesi…quando hai la fortuna di trovare qualcuno che ti assume…
I rom stanno più in basso nella cosidetta scala sociale, ecco, questo fa paura. Sono lo spettro di come sarà, è già per molti lo è: il futuro della classe media! Operai, contadini, massaie, pubblico impiego e precari, figuriamoci, SVEGLIA! Il problema non sono i rom, che anzi vivono in modo sobrio, con poco, e non nei falsi consumi, hanno ancora il senso di una vita comunitaria, di una piazza, seppur di fango in cui confrontarsi sui loro problemi. Agli italiani rimane Porta a porta, Ballarò e Striscia la notizia, ma non decidono proprio nulla della loro vita da spettatori.
37. vittorio scrive:
3 febbraio 2010 alle 12:45
Condivido pienamente il commento di Pino Attento,: chi vuole restare deve regolarizzarsi nel senso che deve avere un lavoro, una casa, pagare le tasse e mandare i propri figli a scuola. Dico no alla ghettizzazione alle sponde del fiume Crati, no alla delinguenza e alla prostituzione dei figli!!!
38. Elio scrive:
3 febbraio 2010 alle 13:21
I Rom che vogliano integrarsi vivendo civilmente ed onestamente con gli italiani, siano i benvenuti. Gli altri possono ritornarsene da dove sono venuti (ex Jugoslavia).Paghino le tasse come gli italiani, lavorino onestamente!!!Quindi le cose che ha detto Pino Attento sono sacrosante!!!!Diritti prima agli Italiani e poi ben vengano gli altri onesti di qualsiasi etnia!!!
39. mariarosa scrive:
3 febbraio 2010 alle 13:32
Sinceramente a mio parere il problema non è mandare a casa o far rimanere a Cosenza i ROM. Io personalmente non li amo perchè li identifico solo nelle donne e uomini che elemosinano ai semafori e delinquono sostituendo, ormai, la manovalanza della ‘ndrangheta che si è elevata di rango e intermedia nelle grandi borse mobiliari e immobiliari. I ROM, peggio che la vecchia ‘ndrangheta, sfruttano in maniera disumana i bambini perchè è nella loro cultura. Dunque: sono contraria ai ghetti e quindi al campo attrezzato che non permette in alcun modo l’integrazione mentre ritengo necessario che, avendo certezza che rispettino leggi e regole del “nostro” vivere civile, al pari di chiunque altro, abbiano diritto ad una casa, istruzione, assistenza sanitaria etc. Via tutti i ROM che non rispettano le regole e delinquono. Quelli che lavorano, educano i figli, si integrano e rappresentano un valore aggiunto ed una ricchezza per la nostra collettività hanno driitto ai nostri stessi diritti e non vanno ghettizzati
NON E’ QUESTIONE DI RAZZISMO NE’ DI PIETISMO: di regole che devono valere per tutti se tutti siamo uguali di fronte alla legge. NESSUNA PIETA’ PER CHI DELINQUE E SFRUTTA E SI APPELLA ALLA SCUSA RAZZISTA PER POTER IMPUNEMENTE CONTRIBUIRE AI MALI DELLA CALABRIA E DELL’ITALIA.
40. mariarosa scrive:
3 febbraio 2010 alle 13:37
p.s. avete fatto caso che le donne ROM – con stuoli di bambini al seguito – che stazionano agli ingressi dei supermercati chiedono l’elemosina ma hanno sempre le meches (tinta, colpi di sole etc) curatissime e sono dotate di cellulare???? Io non ho sempre denaro a sufficienza per andare dal parrucchiere o per ricaricare il cellulare eppure non elemosino e soprattutto non mando mio figlio ad elemosinare per mio conto!
41. Mario Pionati scrive:
3 febbraio 2010 alle 14:05
@ christian,
il tuo post è la conferma che le persone non sono tutte eguali. ma non perché di diversa etnia ma, soprattutto per l’intelligenza, che, purtroppo non è acquistabile in farmacia. Con tutti i luoghi comuni che hai elencato, di provenienza di certa stampa sinistroide e ultrabuonista, sei l’esempio più lampante dell’imitazione becera di un dipietrismo di maniera che, con i nostri soldi (rimborso elettorale contro-legge per il referendum che facemmo), ha acquistato un’intera pagina su un famoso quotidiano britannico per denigrare il presidente del consiglio in carica.
Tu hai fatto l’identica cosa: chi va a fare turismo sessuale, sono nella stragrande maggioranza, i cosiddetti popoli del nord, tedeschi in testa. Naturale che ci siano anche altre persone, italiane, francesi spagnoli, britannici ecc. ma la cosa non ti autorizza a fare di tutt’erba un fascio.
Lo stesso vale per aver esportato la “delinquenza” che ogni nazione ha col suo epiteto: da noi Mafia, ‘Ndrangheta, Camorra e Sacra Corona; mentre in Cina, una su tutte, la più potente Triade. E senza dimenticare la mafia israeliana il cui personaggio di spicco fu Ben Siegel detto bugsy (diminutivo di scarafaggio), che creò dal nulla Las Vegas ed al quale dedicarono anche un film intitolato proprio Bugsy.
I diritti che tu assumi devono esser elargiti gratis et amore dei, devono, al contrario, avere alla base la democraticità della reciprocità.
Se tu arabo mi concedi il diritto di costruire una chiesa di confessione cristiana al tuo paese, io devo fare altrettanto nel mio. Ma se io ti faccio costruire a Roma, la capitale d’Italia, la più grande moschea d’Europa, ti regalo il terreno e poi tu arresti un mia conterranea che viene nel tuo paese ed ha al collo una catena col crocefisso…
Oppure vengo in Marocco durante il periodo del Ramadan e tu pretendi d’impormi le tue regole, ma ti ribelli a quelle vigenti nel mio paese…
Non sei il solo a fare strame della verità, v’è chi fa peggio forte del potere che gli viene dalla legge, come quel giudice italiota che ha obbligato l’INPS a versare ad un arabo (tralascio la nazionalità specifica che non conta) gli assegni familiari per le sue due mogli e 6 figli.
In pratica abbiamo un bigamo riconosciuto per legge.
Prova ad essere tu bigamo e vedi cosa ti succede!
Questa è la tua Italia, con certa magistratura, alla dipietresca e demagistresca che io aborro per principio. Totò scriveva in quella che ritengo sia la miglior poesia sull’eguaglianza, ‘A Livella: (…) nu, nu magistrato, nu grand’omme. (…)
Per quanto esposto mi dichiaro pienamente d’accordo con Pino Attento al quale, però, aggiungo che i ROM non hanno bisogno del permesso di soggiorno in quanto comunitari anche loro, e con gli stessi diritti nostri. Ma tali diritti non possono, né devono sfociare nella prevaricazione degli indigeni, delle loro leggi sia che piacciono sia che non piacciano.
Un saluto a tutti.
Mario
42. Luca scrive:
3 febbraio 2010 alle 17:07
Bravi a quelli del Quotidiano che hanno attivato questo forum e la sfilza di interventi testimonia l’attualità del problema, uso intelligente e democratico della rete. I rom qualche problema lo pongono e non è un fatto di razzismo Io non mi definisco tale. Stanno sempre in giro senza fissa dimora, schiavizzano i bambini invece di lavorare per assicurargli un futuro migliore (come invece facevano i nostri avi), si vendono le figlie tra famiglie per contrattare i matrimoni ed addirittura li fanno prostituire. Che c’azzecca tutto questo con il razzismo, Rosarno ed il problema dell’immigrazione clandestina, i CIE? I rom non vogliono lavorare, non vogliono una casa, vivono secondo canoni culturali lontanissimi ed incompatibili con la nostra cultura figlia dell’illuminismo. Pur non essendo un cattolico mi ha sempre colpito il detto “aiutati che Dio ti aiuta”. Una riflessione: qualcuno di Cosenza è mai andato al Villaggio Rom dove invitano le persone derubate dell’auto a recarvisi per ottenerla dietro pagamento? Penso che ci siano Rom civili, allora mi chiedo perchè non si ribellano nei confronti di chi li macchia e mal rappresenta nei confronti della città. A loro quella situazione conviene perchè ci campano bene o male tutti. Questa non è una questione di razzismo e non ho capito perchè il comitato che li difende si chiami antirazzista.
43. Rossella scrive:
3 febbraio 2010 alle 17:44
Leggere i vostri commenti mi ha lasciata esterrefatta. E’ incredibile sentire ancora determinate parole pronunciate da gente che, solo perché laureata con lode, si ritiene intelligente e, soprattutto, in condizione di poter esprimere giudizi tanto pesanti su gente che non conosce. Il popolo Rom vive con noi sin dall’inizio dei tempi… Gli stessi Giuseppe e Maria sono stati i primi nomadi, viaggianti in terra straniera per cercare rifugio dalle persecuzioni di un pazzo che si sentiva minacciato nientemeno che da un bambino. E quel famoso bambino, guarda caso, non ha scelto di nascere in una bellissima villa di Arcore, o di Roma, o della Cosenza bene, ma in un’umile stalla di Bethlemme, in mezzo agli escrementi di un bue e di un asinello che gli hanno fatto anche da termosifone… Ora, con questo non voglio dire che i campi rom possano essere interpretati come la possibile culla di un immaginario Messia, ma mi piace ricordare e far notare il parallelismo tra quel Re e voi giovani (o meno), cosentini di oggi (ma potrei dire anche catanzaresi, crotonesi, reggini, calabresi, italiani, europei, …): avete la stessa incredibile paura di allora. E di chi, poi? Di 170 rom che vivono “ghettizzati” (da voi, da noi) nei quartieri della città o, peggio, sulle rive di un fiume. Parlate tanto di integrazione, di lavoro, di far pagare le tasse, di possesso di una casa per poter aver accesso a dei diritti che avete recintato col filo spinato, perché li sentite una vostra esclusiva proprietà. Ma quanti di voi ( e di noi italiani) pagano regolarmente le tasse? Quanti si comportano da persone civili e rispettano le regole del loro stesso paese? Quanti sarebbero disposti ad investire anche solo un po’ del loro preziosissimo tempo per incentivare la scolarizzazione, l’informazione sull’importanza dell’igiene e del rispetto di quelle regole di cui vi fate prodi difensori tra queste persone che odiate tanto? Quanti sarebbero disposti a scambiare due parole con un Rom, ad entrare in un campo? Quanti sarebbero disposti ad offrire un lavoro ad un padre o ad una madre rom, o ad affittare loro una casa? Quanti sarebbero disposti ad aprire le porte alla conoscenza, ed al dialogo? E quanti sarebbero disposti a mettere in discussione sè stessi prima di puntare il dito verso gli altri? Infine, parlate tanto di integrazione, senza rendervi conto che quella che desiderate davvero è l’ASSIMILAZIONE di quello che ritenete il diverso da voi, che sia Rom, omosessuale, disabile, marocchino, di sinistra, di destra, musulmano, buddhista, ecc. ecc. ecc. Quello che desiderate di più è INGHIOTTIRE l’altro, e se poi non lo si riesce proprio a digerire, VOMITARLO… purchè si possa poi tirare lo sciacquone e, con una bella lavata di mani (magari con un po’ di amuchina, che elimina ogni traccia pericolosa) dimenticarsi di tutto… Se questo vuol dire essere calabrese, se questo vuol dire essere italiano, se questo vuol dire essere laureato… IO MI VERGOGNO!!!
44. gianni scrive:
3 febbraio 2010 alle 19:17
Sono daccordo con il signor Pino Attento per la sua analisi moderata,con la quale richiama l’attenzione sulle problematiche che investono la nostra città alcune fascie di nostri concittadini,senza dire no all’integrazione dei rom che ne hanno voglia,in effetti chiede solo regole e legalità.Lui nel suo commento non dice di essere il presidente del “comitato dei cittadini di Via Sprovieri” un quartiere di Via Popilia. Tra le numerossissime battaglie che sta sostenendo da anni, c’è anche questa sui rom che conduce da almeno 3 anni. In televisione, sulla stampa e nelle numerossissime riunioni fatte in Via Popilia ribadisce sembre lo stesso concetto dando prova di grande sensibilità, affidabilità e coerenza.
Voglio citare ciò che ha detto in un passaggio televisivo in merito alla problematica dei rom “una città senza cultura fa comodo a chi una cultura non c’è l’ha, per questo l’intelligenza di un politico viene espressa in ciò che fà”.
A Cristian voglio dirgli che all’età della pietra l’uomo mangiava la carne cruda perchè non c’era ancora il fuoco………ma che discorsi fai, ma se tu vedi gente buttare la spazzatura dalla finestra, se sai che per una visita medica devi telefonare a qualcuno, se conosci gente che vive nelle case Aterp senza averne diritto, se conosci gente che cammina con macchinoni da € 40.000 senza lavorare, se conosci gente che sniffa cocaina, se conosci gente che lava i soldi della mafia PERCHE’ NON VAI ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA E DENUNCI TUTTO?
Ad Oreste voglio chiedergli se ha mai visto un campo rom. Penso proprio di no, neppure in televisione perchè dice assurdità mai sentite prima ossia che i campi rom sono sinonimo di pulizia……vai a dare una sbirciatina al campo della stazione Vagliolise, dove sono accatastate tonnellate di rifiuti di ogni genere che all’atto dello sgombero ci costeranno un bel pò di soldini. Afferma poi che non ha mai visto rubare un rom, che offrono i loro servizi, che le donne fanno le colf nelle case e lavorano nei cantieri edili senza essere assicurati,che vivono in modo sobrio, ed invita operai, massaie, contadini e precari a SVEGLIARSI. Credo che se c’è qualcuno che deve svegliarsi quello sei proprio tu, perchè vivi nel mondo dei sogni se affermi tutte queste cose. Consentimi di dirti che probabilmente hai seri problemi, tu fai parte della peggiore specie di sordo perchè non vuoi sentire e qundi capire.
45. antonio forciniti scrive:
3 febbraio 2010 alle 20:05
Un paese civile non può accettare questo degrado. Bisogna risolvere il problema nel rispetto delle regole ,con l’impegno di tutti si può fare.
46. antonio scrive:
4 febbraio 2010 alle 11:22
Sono cosentino, sono laureato, sono disoccupato; anzi prorpio disoccupato non lo sono, lavoro per un bel call center di Montalto, uno di quelli di prorpietà Abramo. Sono molto arrabbiato, penso di aver sprecato gran parte della mia vita dietro l’illusione di migliorare la mia vita, ma adesso mi accorgo che non è possibile e che vivrò peggio dei miei genitori. Che c’entra questo con i rom potrebbe dire qualcuno? C’entra eccome, perchè per uno come me sono due le alternative. Una è molto semplice prendersela con i rom che sporcano (vorrei vedere quanti cosentini buttano le carte nei cestini e quanti per terra), rubano (vorrei contare quanti sono i cosentini che affittano le stanze in nero agli universitari, rubano soldi allo stato o all’UE con le vecchie ma sempre buone truffe), non mandano i figli a scuola (vorrei vedere quanti buoni padri di famiglia vorrebbero come compagno di banco per il proprio figlio un bambino rom, o quanti figli di papà preferiscono tirare filone piuttosto che stare chiusi 5 ore in un’aula) fanno prostituire i figli (vorrei vedere a questo punto i clienti di questi bambini, perchè se è vero che si prostituiscono, qualcuno dovrà pur consumare con le bambine rom, o come si dice in altri campi il cliente ha sempre ragione). L’alternativa alla criminalizzazione dei rom è difficile. Occorre coraggio e voglia di rischiare. Si tratta di prendersela con i veri responsabili del degrado delle nostre vite, quelli che grazie allo sfruttamento del nostro lavoro si creano immense ricchezze e a noi lasciano un contrattino di due mesi per 250 euro al mese più cottimo per 4 ore al giorno. Ma si sa ormai. Questo lavoro sporco di ribellarsi al padrone non lo facciamo più lo lasciamo fare ai negri che sporcano, rubano, puzzano ma alla fine si ribellano.
47. magritte scrive:
4 febbraio 2010 alle 11:22
Salve a tutti!Innanzitutto volevo riferirmi ad Antonio2 il quale ha definito “deprimentemente ignoranti” tutti coloro che difendono i diritti degli esseri umani, perchè i Rom, caro mio, sono ESSERI UMANI se ancora non si era capito!!!che tu o chi come te, abbia un’opinione diversa può anche starmi bene, ma offendere e denigrare i Rom e chi li difende, fa di te una persona senza un pizzico di cervello!
Pensate che sono i Rom a portare violenza e sporcizia??? Ma guardiamoci un pò intorno, cavolo! Noi “italiani” pensiamo di essere superiori o migliori degli altri?? E per quale motivo poi??? Se a partire dal vicino di casa, anch’esso “italiano”, possiamo aspettarci il gesto più inconsueto, non credo che dobbiamo e possiamo attaccare i Rom! I primi incivili possiamo essere noi, possono essere i nostri amici e i nostri familiari! Ma ovviamente è facile attaccare gli altri e non guardarsi dentro!!! Pensiamo prima seriamente al nostro quotidiano comportamento e forse dopo avremo il “diritto” di giudicare gli altri…ma sono certa che se ci guarderemo dentro a fondo, dopo non avremo il coraggio di puntare il dito contro qualcun’altro!!!
48. Giovanni scrive:
4 febbraio 2010 alle 11:49
Ma ancora siete a questo punto? Pensavo che Cosenza fosse una città civile. Ma se ancora vi ponete queste domande non siete molto diversi dalla Lega Nord. Persino Scopelliti, Sindaco di Reggio di Alleanza Nazionale, ha evitato le guerre di razza ed ha cercato di seguire la linea dell’accoglienza già tracciata da Falcomatà, integrando i nomadi nei vari quartieri, senza creare ghetti e cercando di dare loro occupazione con la cooperativa per il riciclo edi materiali ingombranti. I Rom sono un grande popolo, perseguitato ovunque. Meritano più rispetto. Se poi qualcuno dice che rubano non può fare discorsi generalizzati. Chi ruba va perseguito, ma non se ne può fare un discorso di razza. Sennò dovremmo espellere i calabresi dalle nostre città, visto che molti fanno parte della ‘ndrangheta.
49. Massimiliano scrive:
4 febbraio 2010 alle 12:13
Sono favorevole al campo attrezzato. Il motivo è legato all’ordine pubblico. Mandati via dall’attuale sito, i rom dove andranno? Senza un luogo ben definito dove poterli rintracciare, molti di loro saranno più portati a vivere irregolarmente. Il Peggio sarà della colletività. Una volta costruito il campo, però, deve essere necessariamente creato un progetto ad hoc. Altrimenti non si capisce perché a loro dovrebbe spettare una casa (anche se misera) senza aver dato nulla in cambio.
50. m.clausi scrive:
4 febbraio 2010 alle 12:30
Le associazioni di volontariato hanno chiesto alla Provincia di convocare un tavolo con i sindaci del cosentino per appurare la disponibilità di alloggi a basso prezzo per le famiglie rom. I particolari li trovate sulle pagine del giornale. Cosa ne pensate di questa soluzione?