Libri“Caffè Cioccolata Tè Tabacco Haschisch Oppio” di Giovanni Sole
Bevande e narcotici che arrivavano da ogni parte del mondo allarmavano religiosi e moralisti perché celebravano la voluttà. Ai loro inviti di non usare droghe e infusi inebrianti che minavano la salute dell’anima, si univano quelli di sanitari preoccupati per la salute del corpo: caffè, cioccolata e tè erano eccitanti, costosi e nocivi; oppio, haschisch e tabacco davano brevi piaceri illusori che creavano dipendenza.
Altri medici, invece, si mostrarono entusiasti, assicurando che bevande e narcotici provenienti da terre lontane avevano virtù miracolose. Mentre si svolgeva una guerra combattuta a colpi di trattati scientifici, le “piante del diavolo” si diffondevano sempre più e la gente di ogni condizione sociale non riusciva a privarsene. Mercanti, bottegai e sovrani, dal canto loro, non avevano scrupoli a favorirne la diffusione, sostenendo che fossero beni non necessari per la sopravvivenza e nessuno era costretto ad acquistarli.