Recensioni
Praia, la fabbrica dei veleni.
Il Quotidiano della Basilicata – aprile 2011
Quindici anni fa presentò nel cimitero di Praia i risultati della sua inchiesta sulla fabbrica dei veleni. Francesco Cirillo scelse una location poco convenzionale. E lo fece proprio per andare incontro ai diretti interessati: molti, troppi, operai della fabbrica tessile Marlane di Praia, in provincia di Cosenza, sono lì, sottoterra o in un loculo. Morti di cancro, intossicati dai veleni che in quella fabbrica erano impiegati per trattare i tessuti.
Adesso lo scrittore ribelle di Diamante, non nuovo a certe provocazioni a scopo di denuncia ambientalista, dedica alla tragedia di quelle decine di vittime, nonché ai loro familiari, il suo ultimo libro, edito da Coessenza, “Marlane, la fabbrica dei veleni”, scritto a quattro mani, insieme a Luigi Pacchiano, operaio fino al 1995 nell’azienda che oggi è al centro di inchieste non più solo giornalistiche.
Stavolta infatti Cirillo andrà a “presentarlo” anche in tribunale, precisamente a Paola, dove in aprile si aprirà il processo che vede alla sbarra i vertici e gli addetti alla sicurezza di quella fabbrica, oggi chiusa con buona pace di quanti l’hanno voluta, protetta e coperta. Secondo le accuse, la proprietà della Marlane avrebbe omesso di garantire le minime condizioni di sicurezza alle centinaia di uomini e donne che in essa hanno lavorato per anni. Cirillo ha intervistato operai malati terminali e preso contatti con testimoni importanti. Consegnerà tutto ai giudici, chiedendone l’acquisizione agli atti. Il volume, terzo di una serie curata da Cirillo per Coessenza sui veleni industriali che infestano la Calabria, è introdotto da una ricerca sui personaggi che della Marlane furono padrini e padroni sin dalle origini, ed è corredato dalle interviste di Giulia Zanfino.
Massimo De Rose