LibriForse Icaro
di Antonio Ammendola
Il titolo della raccolta è una poesia che parla di un viaggio, è la metafora dell'esistenza che è continuo movimento, eterno peregrinare. Il protagonista è FORSE ICARO o forse chiunque di noi. Inizia camminando lungo una strada prima, lungo una ferrovia poi, e continua ancora costeggiando antichi palazzi, il mondo intero come un teatro, per poi sostare e, quasi senza riposo, riprendere il volo. Come nella vita, stanco, ma con la consapevolezza che è il destino di ogni uomo e di ogni donna. Volare sui giorni con qualcuno accanto significa non arrendersi, tenere fede a una promessa. Trovare la forza di riprendere un cammino, qualunque esso sia e ovunque esso ti conduca, stringendo forte la mano a chi della tua vita è riuscito a carpirne il segreto dandogli forma, sostanza. A chi del tuo cammino è riuscito a farne un volo.
Claudia e Lucia Ammendola
Antonio Ammendola nasce a Nicastro il 19 marzo 1956 da una coppia di contadini, Vincenzo e Filomena.
Ultimo di 8 figli, resta orfano di padre all’età di 6 anni. Da lì in poi sarà un crescere veloce, l’infanzia svanisce presto e lascia spazio alla durezza della vita, del lavoro, dei sacrifici necessari per tirare avanti una famiglia.
Servono braccia per lavorare i campi, per vendere al mercato, ed è proprio aiutando madre e fratelli nella terra che impara ad amarla, ad amare i frutti che essa dona, e che ispireranno la sua poetica di immagini possenti, paesaggi, monti, frutti: natura che lotta per sbocciare.
Nonostante la priorità del lavoro, Antonio vuole conoscere, imparare, andare a scuola. Si distingue per la sua acutezza, per il suo impegno culturale e sociale, senza mai rinnegare le origini di contadino, ma portandole avanti orgoglioso, umile.
Iscrittosi al corso di Lingue e Letterature Straniere all’Università degli Studi della Calabria, intercetta tutti i fermenti politici di quegli anni, antifascista convinto e sostenitore di una politica rivolta agli ultimi, vive quegli anni attivamente. Si mantiene da solo agli studi facendo i lavori più diversi, dall’operaio al cameriere.
Nell’81 si laurea col massimo dei voti.
Entra a lavorare nell’Enel, ma la sua vera grande passione è fare politica, intesa come partecipazione, impegno in prima linea, portando avanti la difesa dei diritti degli ultimi, lui che ultimo lo era stato.
Questa passione costante culmina e si realizza quando, con la giunta Lo Moro, copre il ruolo di Assessore alle Politiche Sociali, alla Pubblica Istruzione e allo Sport nella città di Lamezia Terme.
Oggi è marito e padre di quattro figli, lavora, scrive e si prende cura del suo orto.