Per Coessenza
Report laboratorio 19 aprile 2010
Lunedì 19 Aprile la Coessenza si è riunita in cerchio sul palco delle Officine Babilonia. La fiaba “il leone e la zanzara”, con il suo sapor d’Africa, ricorda la nostra orizzontalità nel cerchio, nella jungla, nella città, nella vita: il re degli animali non esiste.
La Coessenza riflette su quanto sia di guerra la missione dell’Italia in Afghanistan, sulla piazza bianca di Emergency, sulla pace. Guerra e pace, dentro e fuori di noi.
Si presentano i manoscritti di autori non presenti al laboratorio che hanno chiesto di pubblicare in Coessenza: per la saggistica una tesi di laurea sulla sottocultura ultrà e un lavoro sul Porto di Ancona; per la narrativa un racconto storico, “Le danze del tempo”.
Poi si passa alla poesia, Angelo presenta i suoi “Lupi dentro” facendo godere il cerchio del riposo della poesia.
Gianluca propone di trasformare le parole in figure, linee, forme, colori. Sulla scia dell’esperienza di contr’aria, intimamente legata ad un luogo, il battello dei sogni, l’idea è di una raccolta di poesia legata a un luogo del presente come le Officine. Gianluca invita la Coessenza a fare altri laboratori in questo spazio e chiede di farlo diventare punto di riferimento per la Coessenza migrante.
Carlo legge un paio di due suoi brevi racconti, classiche istantanee alla Stephancich, dirette all’autopsia dell’esistente.
Per chiudere una poesia di Fiore “Emblema”, speranza di un comune benestare.
Giungono nuovi tasselli per il mosaico d’idee del quadro città: l’Associazione verde Binario propone una guida del museo dell’informatica e poi una riflessione sulla passata serata di presentazione di Altai dei Wu Ming, che suggerisce preziosi elementi di analisi sul ben(mal)-essere di noi abitanti di questa città, avvolta da una nube ben più antica e radicata, seppur meno evidente, di quella islandese. Si riflette anche sul modo dei Wu Ming di scrivere a quattro mani, intorno ad un tavolo, come in ufficio: una proletarizzazione della scrittura, suggerisce Bifarella.
Le barzellette di Angelo, in chiusura, generano sorrisi e rammentano che l’umorismo ha cambiato parecchie vite.
Come saluto il pensiero ricorre alla Scuola del Vento, libro vivente della Coessenza, e all’obiettivo di far scrivere i bambini. Un percorso che richiede pazienza e costanza, ma che non si vuole abbandonare.
Il cerchio della Coessenza ha qualcosa in sé del rituale: un cerchio di corpi e di energie, rotondo come il mondo, che risponde alle vibrazioni delle parole. Appuntamento al laboratorio del prossimo mese, il mese di maggio, in piena fioritura.