Appunti
A tavola come ovunque, regole sì ma pure eccezioni
23 dicembre - Cento persone che partecipano alla presentazione di un libro, di questi tempi, rappresentano una piacevole anomalia. Se poi il volume presentato contiene ricette di cucina, un pubblico così numeroso, qualificato e partecipe, diventa un vero e proprio prodigio.
Cosenza è satura di iniziative editoriali. E di libri di cucina sono pieni gli scaffali delle librerie. Allora, nella maggior parte dei casi, ormai per richiamare così tanta gente ci vuole un Saviano o un Pino Aprile.
Invece ieri sera, al “Primadi”, in occasione del battesimo di STORIE DA MANGIARE, l’ultimo volume edito da Coessenza, scritto da Valentina Mazzuca e Pier Francesco Bruno, sebbene non fossero calati i big della scena editoriale italiana, la partecipazione è stata impressionante. E i partecipanti si sono divertiti lo stesso.
Un miracolo, dunque?
No, anzitutto perché STORIE DA MANGIARE non è un banale ricettario, bensì un eccellente volume di storia, scienza dell’alimentazione ed antropologia, nonché una guida per cucinare bene e mangiare meglio.
Poi perché oramai la casa editrice Coessenza è abituata a presentare i suoi libri davanti ad un pubblico a più zeri, e non solo quando le presentazioni si tengono nella città d'origine.
Infine perché sono stati bravissimi i relatori: la giornalista Francesca Caruso; la nutrizionista Valentina Mazzuca; il bancario e appassionato di nutrizione, Pier Francesco Bruno; il portavoce di Coessenza, Emilio Pellegrino; i rappresentanti dell’associazione “Carlo Magno”, Raffaele Savaglio e Alessandro Gaudio; il presidente della Condotta Slow Food Cosenza-Sila, Raffaele Riga.
I temi trattati durante il dibattito, hanno mantenuto il linguaggio della concretezza, dando sfogo ad alcune delle infinite curiosità che regnano intorno alle culture dell’alimentazione. Il confronto ha assunto ritmi serrati su questioni fondamentali e di grande attualità, come gli alimenti preparati con ingredienti naturali, il “chilometro zero” e l’equo-solidale.
Alla fine, robusta scorpacciata di cuddruriaddri!
A tavola come ovunque, ogni buona regola diventerebbe totalitaria, senza le dovute eccezioni...