Recensioni
La Calabria saccheggiata
Tratto da “il Quotidiano della Calabria”, martedì 25 febbraio 2014 – di Antonio Morcavallo - LA CALABRIA SACCHEGGIATA – Si chiamano Eni, Enel, Terna, Veolia, A2a, Erg, Impregilo. Sono potenti multinazionali. Da un po’ di anni ciascuna di loro gestisce pezzi importanti dei nostri beni comuni. L’acqua, la terra e l’aria di Calabria sono messe a profitto (…) Ma la Calabria non si è arricchita: terra, aria e acqua non sono più sue, non appartengono a chi le abita (…) i rifiuti quelli sì che rimangono in Calabria, ad avvelenarla”. Già nell’introduzione di “Al di là della mala. Quando la ‘ndrangheta c’entra poco o niente” di Claudio Dionesalvi e Silvio Messinetti, è chiara la presenza di qualcosa di peggio della malavita. La ‘ndrangheta è solo uno dei poteri che sfruttano la Calabria. Peggio è “l’alleanza tra imprenditoria corsara e manovratori politici”.
Nel libro edito da Coessenza, attraverso articoli pubblicati su Il manifesto dal 2009 al 2013, vengono passati in rassegna alcuni “saccheggi” subiti dal territorio calabrese e dai Calabresi.
Una lunga lista di fatti e inchieste tra lo scempio di risorse naturali e imprenditoria predatrice. Dall’acqua inquinata, con i casi del fiume Oliva (sulle cui sponde un tempo sorgevano rigogliose piantagioni) e la diga dell’Alaco, all’aria pericolosa con la vicenda elettrodotto a Montalto, i “No Coke” a Rossano e l’aeroporto di Sibari. Ma anche la terra: dalle morti della Marlane di Praia a Mare, alla intera città di Crotone in attesa di bonifica, passando per il caso new town a Cerzeto e la metro leggera, “dai danni pesanti” Rende-Cosenza.
Senza dimenticare lo sfruttamento dei braccianti nordafricani della baraccopoli di Schiavonea sulla SS 106 e la “reclusione” dei migranti a Falerna. E per risorse e fondi defraudati c’è qualcosa che invece in Calabria resta: la spazzatura. Un argomento questo di continua attualità, con la maggior parte dei materiali provenienti da raccolta differenziata “gestiti da società private che intascano sia le tasse dei cittadini sia il ricavato della vendita degli stessi materiali”.
Insomma una sequela di “ferite” che colpiscono mortalmente una terra altrimenti ricchissima.