cultura, politica e società a Cosenza. Appuntamenti
- NO sgombero canossiane
GIOVEDI 29 GENNAIO ORE 17:30 (presso l'istituto ex-canossiane) ASSEMBLEA
PUBBLICA "DIFENDIAMO LE CANOSSIANE OCCUPATE-NO ALLO SGOMBERO"
Si invitano tutti e tutte alla partecipazione.
Un anno e mezzo fa circa 100 persone senza casa, di tutte le
nazionalità, hanno occupato l’istituto delle canossiane abbandonato da
circa 3 anni. Una risposta dal basso alla disperazione di non avere una
casa, un tetto, un semplice posto dove potere “vivere”. Single e
famiglie che rappresentano solo una minuscola parte di quell’esercito di
oltre 700 mila persone che avrebbe diritto ad una casa popolare, mentre
si susseguono giornalmente scandali ed inchieste che svelano la gestione
clientelare e criminale delle risorse destinate all’edilizia pubblica e
sociale in Calabria.
Dal basso, senza chiedere favori al signorotto della politica locale che
da anni controlla l’aterp, senza pagare soldi a qualche ramo della
malavita, i senza casa di questa città si sono organizzati nel comitato
Prendocasa e si sono ripresi un pezzo di vita, dignità e reddito.
Chissà quanti, in questi anni feroci della crisi economica, non possono
più permettersi l’affitto o il mutuo e vivono nella disperazione e
solitudine la loro condizione. A tutti questi la politica non ha dato
risposte o, peggio, ha preferito rassicurare costruttori e grandi
proprietari garantendo che qualsiasi occupazione, anche in presenza di
condizioni di necessità, debba essere punita, sanzionata e si debbano
negare perfino residenza, acqua e corrente (piano casa Lupi).
Eppure basterebbe poco: destinare i tanti immobili pubblici vuoti a
scopo abitativo, investire in edilizia pubblica, requisire qualche
palazzone vuoto lasciato costruire ai ras del cemento locale. Cose
semplici ma che presuppongono un’autonomia della politica locale dal
cemento e dai palazzinari, cose rare a queste latitudini!
Nel cuore di una città ipercementificata come Cosenza, in cui gran parte
degli immobili sono vuoti per permettere la proliferazione della
speculazione immobiliare, sono nati piccoli fiori resistenti, case
abitate da chi altrimenti sarebbe su una strada, in sintonia anche con
quel messaggio cattolico radicale e forte che fece dire a Bergoglio"I
conventi vuoti non servono alla Chiesa per trasformarli in alberghi e
guadagnare i soldi", "non sono nostri, sono per la carne di Cristo che
sono i rifugiati. Il Signore chiama a vivere con generosità e coraggio
l' accoglienza nei conventi vuoti". Sappiamo bene che la garanzia del
diritto alla casa spetta alla politica e alle istituzioni, non abbiamo
mai chiesto alla Chiesa di sopperire alle mancanze della politica.
Per tutto ciò, ormai da anni, chiediamo l’apertura di una tavolo
straordinario sull’emergenza abitativa in questa regione, per sbloccare
le graduatorie e riscrivere le regole dell’assegnazioni includendo le
nuove povertà sorte durante la crisi.
Questo venerdì ci ritroveremo allo stesso tavolo con la Prefettura,
l’amministrazione comunale e quella regionale per iniziare questo
difficile percorso. Tuttavia troviamo assurdo che chi ha scelto un
percorso di fratellanza, povertà e amore, come recitano i dettami
cattolici, non solo ignorano il monito del Papa ma facciano anche
pressioni per una soluzione violenta non tenendo neanche conto dalla
volontà già espressa, da parte di alcune istituzioni, di acquisire lo
stabile per permettere ai senza casa di conquistare finalmente un loro
sacrosanto diritto.
Oggi l’ordine delle Canossiane, come ieri quello del Verbo incarnato, si
schierano dalla parte dei mercanti, dalla parte di qualche imprenditore
cosentino che sembra voglia coprire di milioni d’euro le sorelle per
trasformare l’ex istituto in una bella clinica privata!
Nella città delle inchieste sull’ aterp e sull’ex giunta regionale per
la “mala gestione” dell’edilizia sociale il problema sono gli occupanti
delle Canossiane? A questa città, da sempre accogliente e solidale,
chiediamo di darci una mano, di esprimerci la solidarietà con una
semplice firma e attraverso la condivisione degli # sottostanti.. Noi,
da parte nostra, continueremo la lotta per il diritto ad una casa e
contro lo spreco delle risorse ed il clientelismo e chiediamo che la
soluzione debba essere una soluzione politica. Servono case e non nuovi
senza casa